Skip to main content

Agosto 2022 – Agire sul clima non è mai stato così urgente. Contribuendo in larga parte alle emissioni di gas serra climalteranti, le aziende hanno oggi l’opportunità di accelerarne la riduzione attraverso interventi di riduzione lungo la filiera, come l’efficientamento energetico, il passaggio alle energie rinnovabili e l’adozione di pratiche di approvvigionamento e produzione sostenibili. La climate action, però, può – e deve – estendersi anche oltre la filiera, per bilanciare le emissioni aziendali ad oggi inevitabili a causa di limitazioni tecnologiche o costi troppo elevati.

Uno strumento fondamentale per raggiungere il bilanciamento delle emissioni inevitabili, complementando i piani di riduzione, è la climate finance dei crediti di carbonio generati da progetti di mitigazione certificati. L’opportunità di agire per il clima oggi è a portata di mano per le imprese che vogliono esserci in un futuro a basse emissioni.

Ma cosa sono i progetti di mitigazione?

I progetti di mitigazione sono attività che riducono o assorbono le emissioni di gas serra in un determinato luogo, contribuendo a mitigare gli effetti dei cambiamenti climatici sull’ambiente e sulle comunità. Si dividono principalmente in due categorie, in base alla modalità di intervento sulle emissioni: avoidance e removals. I progetti avoidance, che includono attività di efficientamento energetico, energia rinnovabile e protezione dalla deforestazione, evitano le emissioni di gas serra rispetto a uno scenario di base, mentre i progetti removals rimuovono le emissioni di gas serra attraverso attività che assorbono o catturano CO2 direttamente dall’atmosfera. Pratiche agricole rigenerative e gestione sostenibile delle foreste appartengono a quest’ultima categoria, catturando e stoccando CO2 nella biomassa vegetale e/o nel suolo sotto forma di materia organica. Se da un lato i progetti di mitigazione apportano evidenti benefici all’ambiente in cui sono implementati, la protezione e gestione sostenibile delle risorse naturali hanno anche una importante ricaduta sociale sulle comunità locali, incentivando pratiche virtuose che migliorano la salute e il benessere delle persone, in armonia con la natura.

“Investire in progetti di mitigazione certificati all’interno di una strategia climatica permette alle aziende di mitigare gli impatti ambientali inevitabili in linea con gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile, agendo per il clima e per le comunità” – Gianluca Persia, Climate Project Expert, Carbonsink

Spesso implementati in paesi in via di sviluppo, i progetti di mitigazione sono molto più vicini a noi di quanto sembra, giocando un ruolo fondamentale nel processo di decarbonizzazione di aziende sul nostro territorio. Per ridurre le proprie emissioni residue, infatti, le imprese possono investire in progetti di mitigazione attraverso un’azione di climate finance – comprando crediti di carbonio generati dai progetti stessi.

Crediti di carbonio: agire oggi verso il net-zero di domani

Un credito di carbonio è uno strumento finanziario che rappresenta una tonnellata di CO2 equivalente evitata, rimossa o assorbita dall’atmosfera grazie ad attività implementate nei progetti di mitigazione che seguono precise metodologie e standard internazionali. Nato dai meccanismi flessibili istituiti dal Protocollo di Kyoto nel 1997, il mercato dei crediti di carbonio si è gradualmente strutturato per sostenere gli impegni climatici dell’Accordo di Parigi, promuovendo una finanza climatica di responsabilizzazione dei paesi più industrializzati e grandi emettitori.

Al mercato del carbonio regolamentato, si affianca il mercato volontario del carbonio, tendenzialmente più fluido e meno regolamentato (over the counter), al quale le aziende impegnate in percorsi di decarbonizzazione possono accedere comprando un quantitativo di crediti corrispondente alle loro emissioni residue, bilanciandole all’interno di strategie climatiche verso il net-zero.

“Acquistando crediti di carbonio di alta qualità, le imprese hanno l’opportunità di agire per il clima oggi, nell’ottica di una strategia net-zero sul lungo termine – un’azione al contempo immediata e lungimirante” – Matteo Esposito, Portfolio Assistant, Carbonsink

Come su ogni altro mercato di libero scambio di stampo volontario, la qualità dei titoli varia in base al processo attraverso il quale sono stati creati. Per garantire l’alta qualità dei crediti, corrispondente a un accertato impatto ambientale, economico e sociale, i progetti di mitigazione devono seguire buone pratiche e metodologie definite da accreditati enti internazionali come Verified Carbon Standard (VERRA), Gold Standard e Plan Vivo, che verificano e certificano, in maniera indipendente, la solidità dei progetti e l’attendibilità della mitigazione generante crediti. Alcuni criteri fondamentali che i progetti devono rispettare per generare crediti certificati sono:

  1. Addizionalità: garantisce che le attività di mitigazione possano essere certificate solo se implementate grazie agli incentivi della climate finance ossia l’investimento in crediti di carbonio.
  2. Permanenza: laddove si parla di rimozioni di carbonio dall’atmosfera, è necessario garantire la non-reversibilità dello stoccaggio attraverso monitoraggi continui nel tempo, da un minimo di 20 anni fino al secolo.
  3. Tracciabilità: i dati raccolti sul campo e i calcoli elaborati per quantificare l’impatto del progetto devono essere totalmente tracciabili, il che li rende confrontabili, replicabili e verificabili.

Una volta superato il processo di validazione e verifica dei dati, il progetto viene certificato e inizia a generare crediti di carbonio, che sono immessi come titoli sul mercato del carbonio, acquistabili e scambiabili da aziende direttamente dagli sviluppatori dei progetti o da trader di crediti.

Carbonsink, da Gennaio 2022 parte di South Pole con cui forma il più grande gruppo al mondo di soluzioni climatiche e gestione dei rischi climatici, guida le aziende nel processo di riduzione delle emissioni e sviluppa progetti di mitigazione che generano crediti di carbonio di alta qualità, certificati dai più importanti standard internazionali (Gold Standard e Verified Carbon Standard). Come unica azienda italiana membro dell’International Carbon Reduction and Offset Alliance (ICROA), ente che promuove buone pratiche nel mercato volontario dei crediti di carbonio, Carbonsink garantisce alle aziende che supporta un percorso verso il net-zero di alta qualità.

Sfide e opportunità future

Sempre più imprese integrano la riduzione e compensazione di emissioni nella loro strategia climatica, riconoscendo l’opportunità per amplificare l’azione aziendale sul clima. Non è una sorpresa, dunque, che il mercato dei crediti di carbonio sia in forte espansione e costante evoluzione in risposta alla crescente domanda delle imprese. Per raggiungere gli obiettivi dell’Accordo di Parigi McKinsey prevede una crescita ulteriore del mercato, stimando un aumento della domanda di crediti di carbonio di 15 volte rispetto quella attuale entro il 2030 e di ben 100 volte rispetto a quella attuale entro il 2050. Spinte da una responsabilità condivisa e dalla consapevolezza dell’elevata sensibilità pubblica, le aziende tendono a privilegiare investimenti in progetti dall’alto potenziale comunicativo, oltre che di grande impatto ambientale, come i progetti Nature based solutions (NBS), desiderando sempre più di essere coinvolte nella coprogettazione.

Il settore della mitigazione è caratterizzato da un forte elemento di innovazione e una delle tecnologie ad alto potenziale per il prossimo futuro sono i progetti removal tecnologici, che implicano la rimozione di CO2 dall’atmosfera attraverso l’utilizzo di tecnologie di nuova generazione e lo stoccaggio duraturo e sicuro in serbatoi naturali o artificiali. Sebbene ad oggi risultino ardui da realizzare, sia in termini economici che metodologici, i progetti basati sui carbon removals tecnologici, come ad esempio gli impianti Direct Air Capture (cattura diretta dell’aria), stanno attirando l’attenzione di molti e si profilano come uno dei settori di grande investimento nei prossimi anni. Un esempio è la NextGen CDR Facility sviluppata da South Pole, una delle piattaforme più avanzate per lo sviluppo e implementazione su larga scala di progetti removal di nuova generazione certificati secondo standard internazionali.

Un’altra tendenza osservabile è la volontà da parte di aziende, investitori e sviluppatori di portare progetti generanti crediti in Italia e Europa, operazione che risulta ad oggi estremamente complessa. Il potenziale che il territorio italiano offre è alto, prestandosi soprattutto ad attività legate ad una migliore gestione degli habitat forestali, progetti di gestione e riciclo della plastica e progetti removal legati al biochar. Potenziale che Carbonsink e South Pole sono pronte a cogliere e realizzare grazie a un expertise pluriennale nel settore delle soluzioni climatiche all’avanguardia e un coinvolgimento continuo nella definizione di standard e sviluppo delle metodologie di certificazione crediti di carbonio.

“Grazie al nostro expertise decennale nell’ambito delle soluzioni climatiche, Carbonsink e South Pole sono pronte a cogliere le opportunità di un settore in forte evoluzione per guidare le imprese verso un futuro net-zero”  – Ernesto Gonnella, Portfolio Manager, Carbonsink

Le evoluzioni tecnologiche e il prossimo ampliamento dei progetti di mitigazione in geografie come l’Italia rappresentano un’evidente opportunità per le aziende di accelerare la propria strategia di decarbonizzazione anche in chiave locale. Lavorando con stakeholder locali e internazionali alla definizione di metodologie e sviluppo di standard applicabili in Italia e Europa, Carbonsink e South Pole stanno lavorando attivamente per concretizzare questa opportunità quanto prima assieme alle imprese, contribuendo alla transizione ecologica anche nel nostro Paese.

 

Per approfondire la tematica dei crediti di carbonio guarda la puntata di “Carbonsink – Face To Face” con Matteo Esposito

Sei interessato invece a capire cosa sono i progetti di mitigazione e come la tua impresa può contribuire allo sviluppo sostenibile? Non perderti la nuova puntata di “Carbonsink – Face To Face” con Gianluca Persia