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Agosto 2022 – Le sfide globali che stiamo affrontando ci ricordano come le diverse dimensioni della nostra vita su questo pianeta siano strettamente interconnesse. Le conseguenze dirette e indirette della crisi climatica si ripercuotono sugli equilibri naturali della biodiversità animale e vegetale, ma scardinano anche le complesse reti socioeconomiche delle regioni più vulnerabili, provocando crisi a catena come l’aumento della malnutrizione e della fame, la crescita delle disuguaglianze e delle tensioni sociali e, in ultima analisi, della povertà.

Individuando 17 macro aree di intervento per sostenere uno sviluppo globale più equo e sostenibile, il framework degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDGs) delle Nazioni Unite conferma la necessità di guardare alle sfide globali in maniera integrata. Il vantaggio degli approcci olistici è sempre più riconosciuto a livello internazionale come punto di forza nella programmazione di interventi umanitari e di sviluppo sostenibile, inclusi i programmi di mitigazione dei cambiamenti climatici.

È in questo senso che gli oltre 40 progetti di mitigazione sviluppati da Carbonsink in Africa, certificati da importanti standard internazionali come Verified Carbon Standard (VERRA) e Gold Standard, hanno un duplice impatto positivo. Oltre a ridurre o evitare l’emissione di grandi quantità di gas serra in atmosfera, i nostri progetti di mitigazione sostengono le comunità locali, rispondendo alle loro necessità specifiche e migliorandone concretamente le condizioni di vita.

Investire oggi in progetti di mitigazione climatica attraverso l’acquisto di crediti di carbonio è un passo fondamentale nella strategia climatica net-zero e di responsabilità sociale delle imprese per bilanciare le emissioni che ad oggi risultano inevitabili.

Ecco alcuni esempi di come agire oggi sia necessario e, soprattutto, possibile.

Le soluzioni della natura

In natura esistono meccanismi molto efficienti per la cattura e lo stoccaggio di carbonio che, se lasciati indisturbati, ne regolano la quantità nell’atmosfera attraverso un ciclo di emissione e assorbimento benefico per la vita. I sistemi forestali e gli habitat costieri sono i più grandi meccanismi di cattura del carbonio, stoccandolo rispettivamente nel suolo e nei fondali. Le crescenti emissioni antropiche disturbano questi delicati meccanismi, destabilizzando l’equilibrio tra carbonio assorbito e carbonio rilasciato nell’atmosfera, equazione che si chiude con un incremento annuale del 4% in atmosfera, che i sistemi naturali non riescono più a bilanciare.

Le nature-based solutions (NBS) sono attività che aiutano a affrontare i cambiamenti climatici migliorando la funzionalità degli ecosistemi che naturalmente catturano CO2 e la immagazzinano nella biomassa. Fanno parte di questa categoria, per esempio, la protezione delle foreste primarie e degli ecosostemi costieri come le mangrovie e le zone umide e paludose, la riforestazione e le pratiche agricole di rigenerazione del suolo. Si calcola che le nature-based solutions possano fornire fino al 37% della riduzione di emissioni necessaria entro il 2030 per mantenere l’aumento delle temperature globali sotto i 2°C – un potenziale enorme che ne giustifica il crescente riconoscimento. Inoltre, la gestione sostenibile degli ecosistemi naturali ha un forte impatto positivo sulle condizioni di vita delle comunità locali.

I progetti di mitigazione basati sulla natura ci danno l’opportunità di agire per il clima e al contempo proteggere la biodiversità e migliorare la vita delle comunità, promuovendo uno sviluppo socioeconomico locale sostenibile” – Tania Cencetti, NBS Manager, Carbonsink

Da qualche anno i progetti NBS sono entrati a far parte del portfolio progettuale Carbonsink in Africa. Un esempio è il progetto Agri-Smart in Zambezia, Mozambico, un’area che fino a poco tempo fa era caratterizzata da una gestione non ottimale delle risorse naturali. A causa della crescente pressione agricola, gli agricoltori locali erano spinti ad attuare pratiche agricole molto dannose come lo slash and burn o la mancanza di rotazione delle colture, compromettendo la produttività del suolo e la sua capacità di immagazzinare carbonio. Da quando il progetto Agri-Smart è cominciato, si sono già visti i primi risultati positivi. Introducendo pratiche di Climate Smart Agriculture all’interno dei sistemi agricoli locali con il coinvolgimento di circa 300 agricoltori, il progetto Agri-Smart promuove la gestione sostenibile delle risorse naturali e l’agricoltura di conservazione attraverso buone pratiche che saranno in grado sia di immagazzinare più carbonio nel suolo che di migliorare la resilienza climatica del sistema agricolo, incrementando la resa e produzione di cibo, con conseguente aumento del reddito delle famiglie coinvolte, riduzione delle disuguaglianze e diminuzione della malnutrizione.

 

Progetto Agrismart

Tecnologia per il clima e le comunità

Per mitigare le emissioni di gas serra esiste anche un altro tipo di progetti che si avvalgono della tecnologia – consolidata o di nuova generazione – per ridurre o evitare emissioni. Quando questi progetti implicano il trasferimento di tecnologie verso comunità locali, oppure l’implementazione di tecnologie per migliorarne la qualità della vita parliamo di community-based projects.

Uno dei progetti che Carbonsink e South Pole portano avanti in diverse comunità in Africa e Asia è la sostituzione di tradizionali stufe a carbone, altamente inquinanti e dannose per la salute, con stufe efficienti ad uso domestico. Avvalendosi della presenza della società locale Carbonsink Mozambique, Carbonsink ha implementato dal 2018 uno di questi progetti a Maputo, dove è stato stimato che il 74% della popolazione utilizzasse sistemi di cottura tradizionali a bassa efficienza energetica, alimentati da carbone vegetale. Le problematiche connesse ai sistemi di cottura tradizionali sono sia di tipo ambientale – deforestazione e rilascio di elevate quantità di CO2 nell’atmosfera – che sanitario, legati alla costante esposizione al fumo che provoca o aggrava malattie respiratorie, oculari e cutanee delle persone incaricate del loro utilizzo e più vulnerabili come donne, anziani e bambini.

Le popolazioni locali dimostrano un interesse sempre maggiore all’utilizzo di dispositivi per la cucina migliorati. Oltre ai benefici ambientali, sociali ed economici derivanti dall’utilizzo di stufe più efficienti, la creazione di filiere locali per la loro produzione e distribuzione garantisce occupazione nelle comunità” – Viola Stefanizzi, Climate Project Manager e Mozambique Focal Point

Il progetto, certificato Gold Standard, ha visto la stretta collaborazione di Carbonsink e stakeholder locali, una sinergia che ha garantito che le attività rispondessero a necessità e particolarità locali, e ha anche agevolato l’introduzione delle nuove stufe Mbaula A sul mercato. Con una riduzione stimata annua di 80.000 t/CO2, il progetto continua a crescere. Ad oggi sono state distribuite oltre 35,000 stufe efficienti a basso impatto ambientale che migliorano le condizioni di vita di altrettante famiglie. Le nuove stufe, oltre a ridurre l’esposizione al fumo e il rischio di malattie nelle comunità locali, diminuiscono anche il tempo necessario alla cottura del cibo, lasciando più tempo alle famiglie per svolgere altri compiti fondamentali come l’istruzione o altre attività che generano redditi, riducendo la povertà.

 

 

Verso un futuro energetico sostenibile

Il passaggio da fonti energetiche fossili a fonti rinnovabili gioca un ruolo chiave nel processo di decarbonizzazione e transizione a un futuro net-zero. Tuttavia, il volume attuale di investimento nelle rinnovabili non si avvicina nemmeno a quanto necessario per mitigare gli effetti dei cambiamenti climatici e raggiungere gli obiettivi climatici dell’Accordo di Parigi.

I progetti di mitigazione incentrati sulle energie rinnovabili prevedono la sostituzione di centrali elettriche basate sui combustibili fossili con soluzioni energetiche rinnovabile come campi eolici, pannelli fotovoltaici e strutture idroelettriche. Queste soluzioni, sfruttando in maniera sostenibile le risorse naturali locali, hanno un impatto diretto sulla mitigazione dei cambiamenti climatici e contribuiscono all’autosufficienza energetica delle comunità e dei Paesi che ne vedono l’implementazione, dandogli accesso a un’energia economica, affidabile, di qualità e sostenibile. Spesso questi progetti, infatti, riducono la dipendenza dei Paesi dove vengono implementati da energia importata, guidando la crescita economica e migliorando le infrastrutture locali.

Henrietta Solar è uno dei progetti che Carbonsink sostiene fin dall’inizio della sua implementazione nelle Mauritius, creando sinergie tra la produzione di energia rinnovabile e l’agricoltura. Il progetto, attraverso la costruzione di 53.700 pannelli solari, è in grado di fornire energia sostenibile a 40.000 persone, preservando un’area agricola di oltre 20 ettari e evitando l’emissione di oltre 25.000 tCO2 all’anno. Sostituendo il mix energetico del Paese con energia pulita e rinnovabile, Henrietta Solar fornisce un aiuto concreto a livello economico alle Mauritius riducendo la dipendenza dalle importazioni di energia, prevalentemente carbone e petrolio, e generando nuove opportunità lavorative per la comunità locale.

 

 

L’approccio agrivoltaico rappresenta il valore aggiunto di Henrietta Solar, il primo progetto di questo genere nell’Isola. Il progetto permette di conciliare la produzione di energia rinnovabile all’apicoltura e al pascolo all’interno dello stesso perimetro” – Ernesto Gonnella, Portfolio Manager, Carbonsink

Carbonsink ha all’attivo oltre 40 progetti di mitigazione in Africa Sub-Sahariana, che si inseriscono nel portafoglio globale South Pole di oltre 1000 progetti, e in cui le aziende impegnate in un percorso di decarbonizzazione possono investire acquistando crediti di carbonio generati dai progetti stessi.

 

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