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Articolo originale:  Carbonsink – The role of finance in accelerating climate action – Borsa Italiana

I cambiamenti climatici sono una delle maggiori sfide del nostro secolo. Anche se i governi rispetteranno gli impegni assunti nell’ambito dell’Accordo di Parigi, il Gruppo intergovernativo di esperti sul cambiamento climatico e la comunità scientifica globale prevedono che i tagli alle emissioni mancheranno di gran lunga l’obiettivo di 1,5°C. Gli attuali livelli di investimenti per il clima devono aumentare di almeno sette volte entro la fine di questo decennio: i governi non possono riuscirci da soli. La transizione dell’economia reale verso un futuro a basse emissioni di carbonio richiederà un reindirizzamento di trilioni di dollari verso soluzioni di decarbonizzazione, che solo il settore finanziario può facilitare e fornire. Gestendo i flussi finanziari globali attraverso i loro portafogli di investimento, il potenziale delle istituzioni finanziarie per accelerare l’azione per il clima è esponenziale, come riconosciuto dall’Accordo di Parigi.

Un panorama in continua evoluzione

I dati del CDP mostrano che le emissioni del portafoglio delle istituzioni finanziarie sono più di 700 volte superiori alle emissioni dirette. Oggi, la divulgazione dell’impatto climatico e la decarbonizzazione del portafoglio sono priorità fondamentali, in quanto le linee guida nazionali e internazionali stanno diventando sempre più stringenti sul percorso verso lo zero netto. Solo per citarne alcune, lo standard Partnership for Carbon Accounting Financials (PCAF) sta dotando le istituzioni finanziarie di metodi solidi per misurare le emissioni finanziate, mentre l’iniziativa Science Based Target ha sviluppato nuove metodologie per le banche e le istituzioni finanziarie per sviluppare e monitorare gli obiettivi di decarbonizzazione. Inoltre, la direttiva UE sulla rendicontazione della sostenibilità aziendale richiederà alle società del settore finanziario, così come ad altri settori, di presentare i loro piani di transizione verso un’economia a basse emissioni di carbonio.

Riducendo le emissioni finanziate e reindirizzando i fondi verso soluzioni climatiche, le istituzioni finanziarie possono agire come acceleratori e amplificatori dell’azione globale per il clima, dando forma a un nuovo panorama di investimenti allineato agli obiettivi globali per il clima e mitigando al contempo i rischi legati al clima. L’analisi di Carbon Trackers mostra che “circa un quarto dei mercati azionari è legato al sistema dei combustibili fossili”. La transizione verso un’economia a basse emissioni di carbonio potrebbe avere un impatto diretto sulla valutazione dei combustibili fossili, oltre a minare indirettamente la stabilità finanziaria dei portafogli finanziari ad alta intensità di combustibili fossili e delle entità che hanno altre esposizioni ai rischi associati agli stranded asset. Poiché le priorità globali si spostano verso la mitigazione del clima, una profonda decarbonizzazione in tutti i settori non è solo un imperativo morale, ma ha anche un senso commerciale.

Soddisfare i valori degli stakeholder

La pressione a monitorare i rischi legati al clima e a decarbonizzare i portafogli finanziari viene anche dagli stakeholder, che sono sempre più consapevoli dell’impatto ambientale delle istituzioni finanziarie e dei loro investimenti. Una nuova ricerca di Cogo mostra che nel Regno Unito il 71% dei clienti è favorevole a che la propria banca riduca l’impatto ambientale delle proprie operazioni e investa in aziende a basso impatto, mentre il 60% dei clienti vuole che la propria banca fornisca informazioni sull’impronta di carbonio delle proprie transazioni. Inoltre, il controllo dei media e le norme più severe sulla pubblicità stanno spingendo le istituzioni finanziarie a essere più responsabili e trasparenti riguardo ai loro legami con il sistema dei combustibili fossili quando comunicano con i loro stakeholder.

Proprio come ogni altro settore, le istituzioni finanziarie devono urgentemente decarbonizzare e divulgare i progressi in modo trasparente, fissare obiettivi basati sulla scienza e allineare tutte le attività di finanziamento all’Accordo di Parigi. In questo modo, il settore finanziario può davvero spostare l’ago della bilancia dei finanziamenti per il clima. L’opportunità che le istituzioni finanziarie hanno davanti è chiara, così come i rischi dell’inazione.